Ritiro di preghiera “In Ascolto di Santa Chiara” Monastero di Bisceglie 14 maggio 2017
3 Giugno 2017Una domenica attesa e fantasticata per giorni che ha preso forma e concretezza il 14 Maggio, lasciando un segno particolarissimo e ricchissimo di grazia. Un incontro funziona sempre così, lo si vive già prima che avvenga, lo si desidera, lo si immagina, lo si prepara, lasciando spazio dentro per accogliere la novità che può portare. E per me già nella proposta suonava come un’occasione preziosa da non perdere per il mio cammino e per quello della mia fraternità.
Qualcuno potrebbe chiedersi cosa ci fa un giovane/una giovane nel 2017 in una domenica soleggiata di Maggio in un monastero, e la cosa più immediata potrebbe essere per un ateo quella di pensare ad uno sfigato/a senza inventiva e senza gusto per la vita, per uno che va in chiesa al più ad un bravo/a ragazzo/a angelico/a che fa un sacco di cose beate.
Essendoci stata, come gifrina, mi piacerebbe dire che è bello non aver paura di ascoltare le proprie seti più vere e che è importante guardarsi intorno per radicarsi nella storia, una storia già iniziata, di cui si può essere sempre più consapevoli e grati, e alla quale si può rispondere con libertà e creatività.
Una giornata particolare: noi giovani del terz’ordine francescano secolare di Puglia abbiamo avuto la gioia di condividere un pò di tempo con le sorelle Clarisse di Bisceglie. Una famiglia riunita che dialoga e si scopre nella sua diversità. Abbiamo avuto l’opportunità di scendere al cuore della nostra identità, del nostro essere cristiani e francescani oggi. Le sorelle ci hanno aiutati a metterci in ascolto della figura di Chiara, sorella, maestra e madre nella fede, nella Vita.
E anche loro le abbiamo sentite per noi come delle sorelle maggiori, delle madri: per tutta la giornata si sono prese cura di noi, della nostro spirito, della nostra anima ma non solo. Ogni attimo era pensato e preparato nella massima attenzione e dedizione.
Sin dal primo momento in cui ci hanno aperto l’ingresso del monastero per offrirci qualcosa per la colazione, i loro sorrisi, la loro disponibilità mi dicevano di una grande accoglienza.
Vi è stato un momento iniziale di saluti tra noi: è sempre bello ritrovarsi in queste occasioni come fraternità regionale e non solo, era presente infatti anche una nostra assistente Gi.Fra nazionale.
La mattinata è trascorsa in chiesa, solo per un break ci siamo spostati nella foresteria dove siamo stati deliziati con focacce, snack ma anche dalla loro presenza e simpatia. Si è creato un clima particolarmente piacevole.
Dal loro modo di stare, di pregare, di parlarci trapelava una passione grande per Gesù, che faceva venire un grande desiderio di approfondire, di restare, di ascoltare, di capire come mai delle donne che vivono in clausura siano così felici. Cosa le alimenta e dà loro così tanto calore, tanta grinta?
Siamo restati seduti un bel po’, quello sì, ma in realtà non è pesato anzi, ne è valsa la pena.
Le sorelle ci hanno proposto un momento di preghiera, coinvolgendoci con il canto, le letture, gli strumenti musicali; a questo sono seguite una serie di riflessioni-testimonianze su diversi aspetti della vita di Chiara d’Assisi e la messa.
Sr Teresa ci ha parlato della “fuga dal mondo di Chiara per il vangelo” e della sua necessità personale di mettersi in cammino entrando in monastero; Sr Cristiana ci ha fatto scoprire la bellezza di poter stare davanti allo specchio di Gesù risorto, S. Chiara pregava sempre davanti al crocifisso di S. Damiano ed è stato il suo riflettersi in quell’immagine che l’ha portata alla sua santità, ci ha detto dei nostri limiti e della necessità di benedirli, in quel crocifisso è presente anche la nostra umanità; Sr Chiara Luisa ci ha parlato della contemplazione; sr Maria Chiara della complementarietà di Chiara e Francesco, del loro sostenersi reciproco; Sr Maria Lucia, ci ha portato ad una riflessione sul rapporto di Chiara e le sorelle, della forza della custodia e della comunione, di come non possa tramontare giornata tra loro senza che vi sia stata una riconciliazione dopo un incomprensione, e senza che non ci si sia messi in pace prima di entrare in coro; Sr Ludovica ci ha fatto gustare la tenacia di Chiara di credere nella pace, a costruirla dal piccolo, dalla fede e fedeltà in Colui che dà senso alle nostre vite. Queste poche parole non possono riassumere il fascino dei loro volti, dei loro sguardi, la profondità dei loro pensieri, il calore della loro voce, la loro passione, la singolarità di ciascuna nel suo modo d’essere. Questo è essere chiesa, essere diversi ma restare uniti e crescere nel nome di Gesù e fare insieme un capolavoro stupendo di valore inestimabile ognuno con il proprio tratto. Ognuna di loro ci ha lasciato qualcosa anche sr Francesca con la sua testimonianza iniziale, sr Angela Benedetta che ci ha raggiunti da Mola, sr Alessandra Amata che nel pomeriggio ci ha proposto un video sulla storia della vita di S. Chiara. Prima di concludere con il vespro abbiamo avuto modo anche noi di metterci in gioco, di far venire fuori e condividere tra noi e con loro le domande e le riflessioni emerse, le nostre storie.
Per me è stata una giornata di fraternità allargata di cui sono grata a Dio. Una “lezione di stile” per noi donne delle nostre fraternità, delle nostre comunità, dei nostri paesi/città. Darsi la possibilità di imparare a stare laboriose di sottofondo a costruire, essendo accoglienti, premurose, avendo uno sguardo profondo nel leggere la vita, avendo il coraggio di cercare la verità, nella semplicità e nella consapevolezza del nostro essere creature amate. Solo così potremmo correre insieme alla casa del Padre.
Manuela Capobianco della fraternità di Noicattaro