Gifraevento adolescenti “Faccia a Faccia” Pescara 19-23 luglio 2017
11 Settembre 2017Il tema del convegno è stato “Faccia a Faccia” e grazie ad esso abbiamo imparato a riscoprire noi stessi e le persone che ci circondano attraverso il Volto Santo.
Ogni campo ti lascia qualcosa nel cuore, ti segna un pezzo di anima ma questo,in particolare, ha raggiunto l’apice della bellezza, pur essendo il primo anno di questo consiglio nazionale.
Il campo è iniziato il 19 luglio con l’arrivo delle fraternità a Pescara presso i Pala Elettra nel tardo pomeriggio e con la divisione in gruppi (intitolati come i social network) e la dinamica di conoscenza, divisa in tre parti, in serata. Nella prima e seconda parte ognuno dei ragazzi aveva un cartoncino giallo ritagliato a cerchio e su di esso doveva scrivere delle frasi o fare dei disegni che più lo rappresentavano, per poi nella terza parte cercare di trovare i punti che accomunavano tutto il gruppo e riportarli su un palloncino.
Il vero e proprio percorso è iniziato nella mattinata del 20 presso la chiesa Cuore Immacolato di Maria dove è avvenuto l’incontro con il relatore Marco Maggi. Con lui è avvenuta la prima tappa: il “faccia a faccia” con noi stessi. Durante la prima dinamica ci sono stati consegnati dai nostri capogruppi due fogli prestampati. Nel primo c’era una casa costituita dalla “mansarda dei ricordi”, le “stanze delle meraviglie” e il “sotterraneo degli esclusi”, dove bisognava scrivere tutte le persone o i fatti del passato o del presente, negativi o positivi per la nostra vita, e infine uno “sgabuzzino del futuro”. Nel secondo, invece, c’era disegnata una linea del tempo dove noi dovevamo scandire i nostri anni di vita attraverso delle emoji (arcobaleno, pioggia, fulmine, nuvola nera, ombrello, cuore, ecc..) ognuna con un significato diverso (es: amore, felicità, tristezza, depressione).
Nella seconda parte dell’incontro, Marco Maggi ci ha fatto vedere tre spezzoni di film ognuno incentrato sul valore del rapporto che si crea fra dei conoscenti, degli amici o dei parenti che si devono incoraggiare a vicenda aiutandosi a scoprire tutti i lati positivi che si hanno. Di conseguenza, il relatore ci ha fatto compilare una scheda nella quale dovevamo trovare 20 nostri pregi e scrivere ciò che di positivo ci dicono genitori, educatori, amici e insegnanti. In seguito a questa attività, io e la maggior parte degli altri adolescenti, confrontandoci, abbiamo scoperto che eravamo rimasti molto colpiti dal fatto che lui non avesse mai utilizzato la parola “difetti” e che ci avesse spronato a parlare solamente dei nostri lati positivi.
Nella terza e ultima parte, Marco Maggi si è aperto molto con noi ragazzi parlandoci del suo difficile e sofferente passato insegnandoci che ogni ostacolo che si può incontrare nella vita è sempre un nuovo punto di partenza, da cui ricominciare e tornare più forti di prima.
Il giorno seguente ci siamo messi tutti in cammino per il pellegrinaggio verso la Basilica del Volto Santo a Manoppello, dove avrebbe avuto luogo la seconda tappa di questo convegno :”Faccia a Faccia con Cristo”. Personalmente, questo è stato il momento più significativo poichè inizialmente io non credevo ed era scettica nei confronti dell’esistenza della Sacra Sindone e del Volto Santo, ma dopo tutte quelle ore di camminata e di attesa, entrare nella chiesa e ritrovarsi di fronte il Volto di Gesù mi ha fatto uno strano effetto, quasi paragonabile all’emozione dell’innamoramento, quasi uguale alle farfalle nello stomaco.
Durante il pomeriggio invece, subito dopo messa, abbiamo avuto la possibilità di poter andare vicino alla reliquia, ora conservata in una cornice di legno e protetta da una teca in vetro.
Il quarto e ultimo giorno di attività abbiamo concluso con la terza tappa di questo tema: “Faccia a Faccia con gli altri”. Ci siamo divisi nuovamente in gruppi e abbiamo iniziato la prima dinamica che consisteva nel dividersi a coppia, guardarsi reciprocamente per un minuto e poi rispondere a delle domande sull’altro senza vedersi. Tutto ciò perchè nella quotidianità non siamo più abituati a guardarci negli occhi, ma solo “vederci” attraverso uno schermo. Successivamente, i nostri capogruppi ci hanno fatto ascoltare la canzone “L’esercito del selfie” che parla della vita di tutti i giorni dove, che sia in spiaggia o durante un appuntamento amoroso, a farla da padrone è lo smartphone da cui non riusciamo più a staccarci. Ad un abbraccio, un contatto fisico con un altro essere umano spesso si preferisce un “like” sui vari social network.
Stando a contatto con altri ragazzi come me in questo contesto ho cercato di vivere l’esperienza fatta di emozioni, di gioia, di presenza, senza andare alla smania di fare una foto che potesse cristallizzare quell’attimo.
Bisogna essere davvero presenti nei luoghi e con le persone con cui ci troviamo.
È più bello condividere insieme e vivere!