LA CROCE:PER CHI? PER ME!
20 Aprile 2014Ritiro di Quaresima giovani e giovani adulti – 30 marzo 2014
E’ sempre un’ emozione partecipare ad un ritiro, ma ciò che lo precede è sempre uno stato d’animo contrastante, poiché non nego che svegliarsi prestissimo durante la domenica, unico giorno di riposo dopo una settimana di lavoro, mi spinge a pensare: “Ma ne vale la pena?”
Sono scesa dal pullman, mi incamminavo per arrivare al Villaggio del fanciullo ed iniziavo ad intravedere volti conosciuti… ed ecco abbracci, baci e iniziavo a percepire che la MIA SECONDA famiglia si riuniva per vivere insieme una giornata piena e carica di emozioni.
Non vedevo l’ ora di iniziare, perchè proprio come un bambino non vede l’ ora di scartare un regalo appena ricevuto, io non vedevo l’ ora di ricevere, come un fiume in piena, le emozioni che già assaporavo nell’ aria.
Quante volte avevo ascoltato quel passo del Vangelo, ma solo in quel momento ne avevo colto il vero senso. Wow!!!La catechesi fatta sul Vangelo di Luca (10,25-37) da suor Vittoria ha fatto centro nel mio cuore! Che parole, semplici ed efficaci: Carità = Capacità di farsi scomodare. Mi rendo conto quanto queste parole siano reali e quanto sia difficile metterle in pratica, infatti, molto spesso, noi pensiamo di dover dare solo “ciò che non serve” anzi “ciò che per noi è superfluo” e quando ci viene chiesto di donare o di amare senza un torna conto che tutto risultà più difficile, ma se possiamo evitare di metterci in gioco lo facciamo.
Subito, nella mia mente, scorrevano delle parole:”Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso».E Gesù: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai»” e continuavo a chiedermi: Chi è il mio prossimo?” e quanto sono disposta a fare per lui?Sono disposta e pronta a mettermi in gioco come ha fatto il samaritano?
Grazie all’ esperienza vissuta nel pomeriggio, le mie domande hanno trovato una risposta. Visitando il centro In.con. tro., dove ,grazie ad aiuti che alle volte sembrano arrivare dalla Provvidenza, dei volontari distribuiscono la cena ogni giorno a 150 persone tra uomini e donne che ormai hanno perso tutto e forse l’ unica cosa che ancora gli resta è l’ amore che ricevono attraverso quel pasto.
Durante il ritorno a casa, ho ripensato alle esperienze vissute in questo ritiro e mi sono resa conto di come si può passare dal Vangelo alla vita e dalla vita e al Vangelo.
Auguro a tutti noi di vivere una felice e serena Pasqua seguendo sempre gli insegnamenti di San Francesco e Santa Chiara.
La fraternità di Melissano