Campo di servizio 9-15 Luglio 2018 “Non amiamo a parole ma con i fatti” Foggia
26 Luglio 2018“E il Signore stesso mi condusse tra loro e usai con essi misericordia” (FF 110), con queste parole del Santo di Assisi il consiglio regionale della Gi.Fra. ci ha invitati a prestare il nostro servizio presso la mensa del centro di accoglienza S. Elisabetta d’Ungheria a Foggia. La mail diretta a tutti i gifrini di Puglia è diventata invito personale a noi, Martina e Marina, chiamate a metterci in gioco in questa nuova esperienza.
Siamo partite con la consapevolezza che non sarebbe stato il solito campo estivo con volti conosciuti da salutare e riabbracciare, ma eravamo solo noi due. Questo però non ci ha fermate e ci ha condotto all’incontro con Roberto e i volontari che ogni giorno nel mese di Luglio offrono una cena alle 150 persone che bussano alla porta.
Felicemente spaesate siamo state travolte dalla gioia di Roberto, Giuseppe, Marco, Gianmarco, Pierpaolo, che con il semplice “Ben arrivate, vi portiamo le valigie in camera” hanno mandato via la nostra timidezza.
In un niente, con un passo fuori dalla nostra camera, ci siamo ritrovate in cortile dove fra Gianni e gli altri volontari ci aspettavano per la preghiera prima del servizio. E così pronte, come se fossero gesti quotidiani, con cuffietta e guanti, e poche indicazioni sulle quantità da servire, abbiamo incrociato i tanti volti che ci sono venuti incontro. Sorrisi, passi svelti, “bonsoir”, risate di bambini accompagnati dai genitori, occhi bassi, “grazie” , senza rifletterci troppo ci siamo ritrovate a condividere pochi secondi con ciascuno.
Solo ora ci rendiamo conto che è stata una vera e propria palestra volta all’apertura del nostro cuore. L’ultima sera, infatti, eravamo desiderose di ascoltare le storie degli ospiti per dar loro un po’ di sostegno e speranza; ma prima ancora di programmare gesti e parole, con nostro stupore, abbiamo accolto la loro naturale richiesta di trascorrere ancora del tempo in nostra compagnia.
Il servizio non è stato solo preparare e distribuire piatti a tanti, ma è stato anche cantare, ridere, cenare con i pochi della casa accoglienza che ci hanno insegnato a non mollare, a saper reinvestire le proprie capacità per un futuro migliore, ci hanno trasmesso l’amore per la famiglia, l’orgoglio di sentirsi italiani nonostante il colore della pelle, di sentirsi grati per avere legami e nient’altro.
GRATITUDINE. Questa è la parola che custodiamo dal 9 Luglio. Perché in fondo il servizio è stato anche quello che la fraternità di Gesù e Maria ha rivolto a noi. Ci siamo sentite parte di una famiglia che ogni giorno si riuniva attorno alla tavola per condividere pranzi e cene; ogni sera concedeva ristoro dopo la frenesia del giorno. Abbiamo sperimentato l’amore che nasce dalla semplicità e dalla voglia di stare insieme.
“Potremmo tentare di raccontare quello che abbiamo vissuto, ma ci saranno sempre emozioni e ricordi difficili da tradurre” grazie a fra Gianni per la sua energia coinvolgente, grazie a Pierpaolo per i suoi consigli sensibili, grazie a Marco per la sua instancabile disponibilità, grazie a Gianmarco per la sua cura fraterna, grazie a fra Antonio D., fra Francesco, fra Angelo, fra Antonio R. per i doni quotidiani, grazie a Roberto e Concetta per la loro testimonianza di vita, grazie a Giuseppe, Dina, la signora Maria, Antonella, Adele, Paolo, Raffaella e tutti gli altri perché ci avete mostrato come i poveri e gli ultimi diventano fratelli.
Martina e Marina, della fraternità di Bitonto