di ritorno dal Capitolo Fraterno Nazionale..
18 Maggio 2016Eccoci di ritorno da un weekend ricco di emozioni con la Gifra nazionale…
Il weekend del 13- 15 Maggio 2016, in occasione della Festa di Pentecoste la fraternità nazionale della Gioventù Francescana si è riunita a Fognano in provincia di Ravenna per la preparazione al capitolo nazionale che si terrà il 25-28 Agosto ad Assisi….
Il sabato mattina è stato dedicato alla condivisione: ciascun membro del Consiglio Nazionale, ha condiviso la propria esperienza dei tre anni. Sono rimasta piacevolmente colpita dal fatto che l’esperienza che loro hanno vissuto in un contesto più ampio, io consigliera regionale l’ho vissuta nel mio piccolo… È bello rendersi conto di avere lo sguardo rivolto nella stessa direzione…. Dalla condivisione di ciascuno dei consiglieri nazionali è emerso che l’esperienza in consiglio, si è rivelata come un occasione per togliere la maschera del “supereroe infallibile”, dell’uomo giusto e perfetto, che spesso noi cristiani indossiamo, infatti spesso abbiamo la presunzione di crederci persone infallibili solo perché impregnati dall’incenso delle nostre sacrestie, per citare Don Tonino Bello, ci dimentichiamo di essere fatti di carne e siamo poco concreti. L’esperienza in consiglio è stata per loro un occasione per mettersi a nudo, togliere la maschera e scoprire quelle fragilità che caratterizzano la nostra natura umana, solo allora si può iniziare il cammino di conversione, che ti porta innanzitutto a scoprire l’Amore di Dio che ti ama incondizionatamente cosi come sei, che ti aiuta ad accettarti per quello che sei e ad affidarti alla Sua Grazia… è la Grazia di Dio che opera e che può trasformare quella povertà in ricchezza nella misura in cui abbiamo il coraggio di affidarci. Alla vigilia del capitolo elettivo della nostra amata Puglia, la loro condivisione mi ha portato a riflettere sulla mia esperienza nel consiglio regionale, mi sono resa conto che con questa esperienza Dio mi ha voluto dire le stesse cose che ha detto a Lucia, Enzo, Giada, Miriam, Mariangela, Alessio, Francesco e Lavinia.
Il pomeriggio del Sabato nei diversi gruppi abbiamo provato ad interrogarci su cosa serve al gifrino d’Italia: siamo stati chiamati ad uscire dalle nostre regioni, ad ampliare lo sguardo, solo così si può realmente sperimentare l’esperienza della fraternità, infatti se ciascuno si limitasse a considerare le esigenze della propria fraternità locale o regionale dove sarebbe la crescita?
Il compito della fraternità nazionale non è quello di adempiere alle nostre esigenze, rispondere ai nostri bisogni, ma offrirci occasioni di crescita, spingendoci magari anche a scomodarci un po’ dalle nostre certezze e fare ciò che non vogliamo, perché è in ciò che non vogliamo che si nasconde la nostra povertà, quella fragilità che ci ostiniamo a nascondere dietro la maschera. L’incontro con Dio ci deve scomodare altrimenti ci illudiamo di averlo incontrato…
La sera del Sabato abbiamo vissuto la veglia di Pentecoste durante la quale, su ciascuna fraternità regionale, con l’imposizione delle mani, è stato invocato lo Spirito Santo.
La mattina della domenica la catechesi di Padre Marino, ci ha fatto riflettere sull’ importanza del desiderare, spesso chi è impegnato in un consiglio usa la parola bisogno, “di cosa hanno bisogno i gifrini?” Sbagliamo in partenza, il bisogno implica il possesso, l’avere, noi dobbiamo imparare a desiderare… Dobbiamo domandarci cosa desidera il gifrino d’oggi? Non siamo chiamati a soddisfare dei bisogni ma siamo chiamati da Cristiani a desiderare. Padre Marino ci ha fatto riflettere sull’ emergenza educativa, come intervenire per creare dei ponti tra le quattro piazze coinvolte nella formazione ed educazione dei ragazzi, ovvero Famiglia, Scuola, Chiesa e Strada. Da educatori abbiamo un compito importante, prima di ogni cosa dobbiamo essere Cristiani, uscire dalle Chiese nelle quali spesso ci nascondiamo, partire da quelle fragilità citate sabato mattina e fare in modo che la Grazia di Dio le trasformi, per far questo dobbiamo “mantenerci in contatto con Dio”. Le parole di Padre Marino, apparentemente scontate, mi hanno scossa e offerto nuovi spunti di riflessione per ripartire. Per poter creare dei ponti bisogna leggere ogni singola realtà e con l’aiuto di Dio trovare le giuste modalità che non sono le stesse per ogni località. Dobbiamo imparare ad essere Cristiani capaci di leggere la storia, partendo dalla realtà nella quale si vive, persone concrete ma che non smettono di desiderare. Dopo questo weekend di Pentecoste a Fognano, posso dire di essere tornata a casa arricchita perché scomodata…
Grazie alla Gifra Nazionale per avermi offerto l’opportunità di uscire dalle certezze che mi impigriscono ed accomodano ed avermi aiutato ad ampliare le mie vedute, aprendomi, consapevole delle mie fragilità, alla Grazia trasformante di Dio. Ora so cosa desiderare: il coraggio di lasciarmi trasformare da Lui.
Anna Lisco