Ritiro regionale adolescenti “AnnunciAZIONE” – Vico del Gargano 2019
4 Agosto 2019“La mia bocca pronunci le Tue parole”
Il 18 Luglio 2019, noi adolescenti Gi.Fra. di tutta la Puglia ci siamo riuniti per dirigerci a Vico del Gargano, dove abbiamo trascorso quattro giorni in compagnia di animatori e frati.
Lo scopo del campo regionale era quello dell’annunciazione, e quindi il rompere le nostre barriere interiori di paure e di ansie, nel dire a tutti in chi noi crediamo.
Una volta saliti sul pullman, io e i miei due amici adolescenti della mia città ci siamo seduti soli, non conoscevamo nessuno e per tutto il viaggio ci siamo isolati, avendo il buon proposito di conoscere tutti in un secondo momento. Per una breve pausa ci siamo fermati ad un autogrill e io timidamente mi allontanavo da tutti, avvicinandomi soprattutto ai miei amici adolescenti e alla nostra accompagnatrice. Lì ho conosciuto una persona che con il suo essere e con il suo modo di fare mi avrebbe più tardi cambiato totalmente la vita. Ma lì ci siamo solo presentati e un attimo dopo siamo ritornati estranei. Una volta arrivati alle strutture ci siamo sistemati e abbiamo preparato l’occorrente per dormire.
La sera stessa, in una chiesa, mentre pregavamo, ho conosciuto una delle persone su cui ho potuto fare maggiormente affidamento, essendo entrambi ragazzi e avendo alcune cose in comune. Nella stessa sera ho conosciuto un’altra persona con la quale ho legato molto e stretto una grande amicizia.
Per me i primi due giorni sono stati di inferno, anche avendo conosciuto alcune persone con le quali ho stretto velocemente amicizia: non mi sentivo a mio agio e volevo scappare di lì. Ho però imparato più tardi ad apprezzare il grande valore delle persone e di quanto loro possano esserti vicine per qualsiasi tuo problema.
Il secondo giorno ci siamo incamminati per San Pietro, dove abbiamo passato la mattinata, conoscendo più a fondo i frati che ci hanno accompagnato durante questo campo, con un’intervista doppia. Ci sono state in questa giornata due catechesi dalle quali ho saputo cogliere le parti più essenziali per me. Non ho purtroppo avuto l’occasione di ringraziare quei frati, essendomi stati di grande insegnamento. Dopo la prima catechesi abbiamo avuto un momento di deserto riguardante le domande a noi poste da parte di un frate, e queste mi hanno fatto riflettere particolarmente sul mio rapporto con Dio e su quanto io abbia approfittato del suo aiuto nei momenti di bisogno e di quanto io non abbia mai ringraziato per tutto quello che mi ha dato fino ad allora. Dopo un momento di condivisione nei nostri vari gruppi, ci è stato detto dagli animatori di postare una storia su Instagram, dove avremo annunciato ciò che noi stavamo facendo in quel momento. E così è stato. Subito dopo aver postato quella storia, alcuni miei conoscenti della mia città hanno iniziato a ridicolizzarmi e farsi beffe di me. Ciononostante, non mi sono lasciato influenzare da loro anche grazie all’aiuto di alcuni consigli da parte di amici conosciuti al campo.
La sera siamo ritornati a San Pietro per una piccola festa che mi ha dato occasione di conoscere maggiormente la persona che è stata la più importante per me nel campo regionale. Era la ragazza conosciuta nell’autogrill, che, avendo in quel momento ansie come me, ha fatto in modo che io potessi star bene, e la ringrazio infinitamente. Ho conosciuto inoltre altre persone che mi sono state vicine.
Il terzo giorno abbiamo messo in atto ciò che era lo scopo del campo regionale, ovvero l’annunciazione. Ci siamo infatti diretti in alcuni lidi di San Menaio, dove abbiamo ballato un Flash Mob, attirando più gente possibile, soprattutto bambini, che hanno giocato e ballato assieme a noi per tutta la mattinata. Quei momenti in spiaggia sono stati i migliori per me… pace, tranquillità, e calma. Tutto ciò con le persone giuste. La stessa sera, una volta ritirati alle strutture abbiamo ricevuto le magliette del campo regionale che abbiamo utilizzato durante tutta la serata, nella quale siamo andati ad annunciare in una piazza, davanti ad un palco, di fronte a tante persone. In quel momento non ho avuto paura. Non ho avuto paura di annunciare, anzi, quella sera è stata per me una liberazione, una liberazione di tutto ciò di negativo che avevo dentro, non pensando ad altro che ballare, divertirmi e discutere con le persone che contavano e contano realmente.
L’ultimo giorno siamo entrati in chiesa per una breve preghiera e dopo abbiamo fatto una condivisione nei nostri vari gruppi. È stato lì che ho capito che quella esperienza mi è servita davvero tanto e mentre discutevamo è venuto a salutarci il vescovo di quella città, che ha successivamente celebrato la Santa Messa.
Ammetto che lì ho pianto e ho ringraziato il Signore per avermi donato tutto ciò.
Arrivati all’ultimo giorno ho sentito un gran dispiacere nel dover abbandonare i miei amici, tutte le conoscenze fatte fino ad allora, salutare quella ragazza che mi ha cambiato. È stato doloroso per me.
In questo ho visto un grande cambiamento in me, sono forse riuscito a cogliere tutto ciò che Dio voleva darmi in quel momento. E stavolta, finalmente, nel ritorno in pullman, mi sono seduto accanto ad un amico conosciuto al campo e dall’altro lato quella ragazza che, una volta arrivato nella mia città, è scesa dal pullman per abbracciarmi e salutarmi.
Con questo mio cambiamento ho imparato e continuerò a ringraziare Dio per avermi donato tutto ciò.
Sergio Allegretta,
Gifrino adolescente di Molfetta