VIVERE E’ UN ATTO DI FEDE
19 Agosto 2014La prima cosa alla quale ho pensato quando Chiara mi ha chiesto di scrivere un articolo sull’esperienza vissuta in Sicilia, terra bellissima e maledetta, è stata : “ Dio mio, che grande responsabilità . Sarò in grado?”. Si, perché non si tratta semplicemente di parlare delle attività svolte durante questi cinque giorni meravigliosi; il mio compito va oltre la mera descrizione dei fatti. Mi ritrovo così a racchiudere in poche righe la miriade di emozioni provate da quasi 500 ragazzi provenienti da tutta Italia ,i quali hanno scelto di condividere un cammino importante come questo e che , alcuni consapevolmente , altri in maniera inconscia, mi hanno donato un pezzettino di se stessi. Avete presente quella canzone famosa il cui ritornello dice “metti in circolo il tuo amore”? Bene, credo di non essermi mai sentita tanto amata dalla fraternità come in questa occasione. E’ incredibile accorgersi come coloro i quali per te fino a qualche ora prima rappresentano dei perfetti sconosciuti , siano CAPACI di trasmettere quell’amore fraterno vero, forte, autentico, sincero. Mi viene da sorridere quando penso alla frase chiave di questo gifraevento : “FATTI CAPACITA’, IO MI FARO’ TORRENTE“ . Capacità come apertura all’altro , dialogo che si instaura con quelli che tu consideri ormai davvero fratelli e sorelle e che , per esistere, ha bisogno di un unico mezzo di comunicazione universale : il linguaggio del cuore. Possiamo conoscere ciò che è al di fuori di noi solo “spogliandoci”, “mortificando l’IO “ per fare spazio a DIO. Lui che è sorgente di vita nuova , TORRENTE che purifica, vento di cambiamento, di riconciliazione, d’Amore. In questo momento, mentre scrivo, le note del capolavoro di Domenico Modugno ,“Meraviglioso” , riecheggiano nell’aria profumata di salsedine. E allora penso che è meraviglioso sentirsi parte di una realtà così vasta e straordinaria come la Gioventù Francescana . E’ meraviglioso abbandonare anche solo per qualche giorno il porto sicuro della tua quotidianità , che a volte rischia di diventare pericolosa routine , e spingerti al largo. Andare oltre quelli che credevi limiti insuperabili per scoprire che , invece, quegli occhi nuovi stavano aspettando proprio te perché in quello sguardo puoi incontrare il volto di Gesù Cristo. Tra i tanti ricordi che porto a casa con me , uno in particolare conservo dentro. Terminata la celebrazione della Santa Messa in una delle strade del centro di Capaci , tra canti di gioia e di lode , una persona conosciuta solo qualche ora prima mi si avvicina con sguardo incredulo e mi chiede : << Roberta ma tutta questa energia ,dove la prendete?>> . Energia , forza motrice che ha caratterizzato il nostro agire nel corso di questa esperienza, noi che ogni giorno veniamo chiamati ad essere luce del mondo e sale della terra ; la stessa energia che ha animato Giovanni Falcone , Paolo Borsellino e Peppino Impastato nella loro personale battaglia contro la mafia. Ci vogliono forza e coraggio per dire di no alla violenza , all’omertà e per combattere affinché il bene e la verità dei gesti e delle parole emergano. Attraverso i laboratori , i momenti formativi , le esperienze di servizio e le testimonianze , ognuno di noi ha potuto constatare quanto questi tre grandi martiri del passato , il cui ricordo è ancora vivo nella memoria presente e sempre lo sarà anche in futuro, abbiano realmente fatto della propria esistenza un atto di fede. Hanno creduto fino in fondo nel loro progetto e dato la vita per esso. Così come loro, ognuno di noi viene invitato a mordere la propria vita , a compiere delle scelte talvolta radicali e definitive, necessarie a conferire al proprio percorso credibilità . Per dirla con altre parole , a vivere una vita che va camminata e non “girata”. Dopo questo breve ma intenso viaggio introspettivo, alla domanda “ a che punto è la tua vita?” ora posso rispondere con certezza : VOGLIO. CREDO. POSSO !
Con il mio cuore nel vostro
Roberta Frunzio
fraternità Foggia Sant’Anna